Vita universitaria

"La soglia della vita: il nascere"

Il 22 novembre 2023 si è tenuto il primo incontro della Comunità Accademica dell'anno 2023/2024
  24 novembre 2023

Il 22 novembre l'Università Pontificia Salesiana (UPS) ha organizzato il primo incontro della Comunità Accademica dell'anno accademico 2023/2024. L'Aula Paolo VI ha accolto una tavola rotonda di eccellenza sul tema scelto per l'anno in corso "La soglia della vita: il nascere."

Il prof. don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell'UPS e moderatore dell’incontro, ha presentato la tavola rotonda con un messaggio iniziale sulla motivazione della scelta del tema. Perché è importante parlare del nascere? Il nascere è l’esperienza più comune a tutti, è l’origine della grammatica dell’umano – non solo - in questa grammatica c’è molto di più di ciò che siamo abituati a prendere in considerazione quando parliamo di noi stessi, degli altri e dell’esperienza della vita.

L'incontro ha visto la partecipazione di tre grandi personalità del dibattito culturale contemporaneo, ognuno portatore di una prospettiva preziosa per la nostra Comunità Accademica che ci ha aiutato a comprendere la complessità di questa esperienza della vita.

La prof.ssa Maria Rita Parsi, psicopedagogista e psicoterapeuta, ha introdotto un punto di vista che ha permesso di esplorare le dinamiche psicologiche e le figure coinvolte nel processo della nascita e come queste influenzano lo sviluppo del bambino. Siamo partiti, quindi, dal significato di nascita come processo durante il quale accade che la figura paterna si aggiunge alla diade mamma-neonato facendola diventare triade, quindi, madre-padre-neonato. Come spiegare il senso e la complessità di un tale processo che parte da una condizione di legame interdipendente tra madre e neonato?

Nella spiegazione di tale processo, è emerso come esempio di forza e dedizione una figura di sana paternità, Giuseppe che, pur non essendo il padre biologico di Gesù, svolge un ruolo cruciale come figura paterna nella crescita e nell'educazione di Gesù. La partecipazione attiva di Giuseppe nella vita di Gesù contribuisce a formare una triade familiare che fornisce un modello di integrità familiare e di grande supporto emotivo. Giuseppe è la responsabilità, l’accettazione, è la disponibilità. Una figura maschile che è generosa, presente, altruista, centrata sul minore e amoroso e rispettoso nei confronti della donna.

Mons. Pierangelo Sequeri, teologo e direttore della cattedra Gaudium et Spes, ha arricchito il dibattito, esplorando come la nascita sia vista e interpretata attraverso una lente teologica, il vero senso del nascere in quanto atto generativo. L’epoca moderna ha introdotto una visione dell’uomo come soggetto libero, tuttavia, senza troppa attenzione ai legami che lo costituiscono, ma se guardiamo attentamente la soglia della vita, il nascere, iniziamo ad esistere nel corpo di un’altra persona. E, allora, quali sono i presupposti che ci consentono di vedere l’uomo come figlio e non solo come soggetto autonomo?

Partiamo da una piccola premessa, l’epoca moderna ha dichiarato la libertà, un valore che possiamo considerare universalmente giusto. Il punto è che la modernità e la tarda modernità hanno aggiunto una visione dell’uomo “che si fa da sé, che desidera per sé”, un’affermazione questa che vede l’uomo guardare il mondo attraverso una prospettiva egocentrica, dove lui stesso sceglie a cui pensa di essere destinato, e lo fa costruendosi da solo per poi realizzarsi da solo, di qui il concetto dell’autorealizzazione. Ma quest’autorealizzazione è, oggi, un obiettivo troppo cruento in quanto implica che l’uomo cerchi dentro di sé chi è, e, addirittura, che prenda da sé i propri potenziali per realizzarsi.

Se, anche in questa prospettiva, considerassimo il bene e il potere della relazione nell’esperienza del nascere, quale sarebbe il processo che consentirebbe all’uomo di realizzarsi in modo sano e giusto, facendo del vero bene a sé stesso? Dando a ciascuno il suo. Un processo nel quale Io ricevo il mio da Altro. L’altro, dentro di sé, ha qualcosa destinato a me o ad altri. Ognuno, quindi, dentro di sé, ha qualcosa destinato ad altro. L’atto di destinare una parte di sé all’altro è proprio ciò che ti permette di costruire il tuo Io.

La nascita, intesa come atto generativo, rappresenta un momento unico in cui si instaura un ciclo di dare e avere, in cui parti di me sono destinate ad essere a te e quando saranno te, naturalmente non sarai schiavizzato, perché sono le parti che erano destinate ad arrivare a te, sono tue. Il nascere può essere visto, quindi, come un dono offerto in cui l'uno contribuisce alla costruzione di un nuovo Io. In questo modo, la nascita diventa un momento di vero atto generativo, atto in cui avviene un dono verso l’altro.

Il Prof. Pierpaolo Donati, sociologo e membro della Pontificia Accademia di Scienze Sociali, ha offerto una visione sociologica sul ruolo della società nella definizione delle esperienze di nascita e il contesto della società occidentale in cui nascono oggi i bambini. Anche questo intervento è stato importante per comprendere il valore relazionale del legame tra esseri umani, quello essenziale all’esperienza del nascere. Siamo, dunque, partiti da un approfondimento sulle cause che hanno portato la società occidentale al cosiddetto, inverno demografico, fenomeno che noi conosciamo più comunemente con il termine “denatalità”. Quali sono le cause della denatalità? Prima di tutto, è giusto soffermarsi sul concetto di denatalità?

Riprendendo il concetto di inverno demografico, la situazione che vede un minor numero di bambini e giovani ma soprattutto più anziani, il vero problema individuato è stato lo squilibrio generazionale, per il quale pochi giovani si trovano a sostenere molti anziani. Al centro di questo fenomeno, anche in questo caso, il problema va ricercato in una carenza del concetto di relazione interpersonale tra due individui, che va al di là della mera riproduzione. Il concetto di "squilibrio generazionale", così, può essere interpretato come la sfida di garantire un equilibrio sano tra le generazioni a partire dalla qualità delle relazioni che si instaurano tra gli esseri umani.

La nascita non è solo un atto biologico, ma un evento sociale in cui il seme fondamentale è l'amore reciproco tra i genitori. Questo amore crea le basi per una relazione familiare solida e sostenibile. La qualità di questa relazione può influenzare la crescita e lo sviluppo del bambino, contribuendo così all’obiettivo della costruzione di una società più equilibrata. Anche il punto di vista sociologico, quindi, sul nascere, enfatizza l'importanza della relazione tra i genitori come elemento chiave per affrontare le sfide legate allo squilibrio generazionale, in una visione di una società fondata su legami reciproci.

La forma partecipativa della tavola rotonda, elemento caratterizzante di questo evento, con gli studenti e le studentesse che hanno posto domande agli esperti, ha stimolato tutti i presenti al confronto e alla riflessione dove ognuno ha approfondito le proprie conoscenze. Questo primo appuntamento de "La soglia della vita: il nascere" ha offerto una panoramica completa e multidisciplinare sul nascere, spaziando dalla psicologia all'etica teologica e alla sociologia, tutte angolazioni che guardano ad uno stesso punto, ovvero quello di illuminare i presenti sul vero senso generativo dell’esperienza del nascere.

Concludiamo, dunque, con un messaggio che vuole essere di esortazione alle nuove generazioni, con le parole della prof.ssa Parsi, La responsabilità di mettere al mondo è una grande responsabilità. Governare una famiglia è come governare le nazioni. E le stesse dinamiche che ci sono all’interno delle famiglie, quali amore, odio, difficoltà, conflittualità, superamento, ricongiungimento, sono quelle che si vivono in tutti gli altri ambienti. Per avere una società che cambi davvero, il cambiamento deve essere realizzato in modo interdisciplinare, tenendo conto di tutto il patrimonio che abbiamo accumulato. Anche in quest’ottica, la corretta formazione dei formatori rappresenta uno dei valori chiave dell’esperienza del nascere e di ciò che avviene dopo la nascita.

 

 

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